Trentenne ucciso con il coccio di una bottiglia dopo una violenta lite: fermata una persona al confine
Troppo gravi le ferite della vittima: è morto in ospedale. L’aggressione è avvenuta intorno alle 8 del mattino, dopo la festa di Capodanno, a Udine
UDINE. Un uomo di nazionalità dominicana è stato aggredito e ucciso colpito dai cocci di una bottiglia nella mattina di lunedì 1 gennaio all’esterno del locale Laghetto Alcione in via dei Prati, nella zona di viale Palmanova a Udine.
La vittima si chiamava Ezechiele Mendoza Gutierrez, aveva trent’anni e viveva a Campoformido. L’aggressore, dominicano come Gutierrez, secondo le prime informazioni, è in fuga.
Una persona è stata fermata al confine: tutti gli accertamenti sono in corso.
CHE COSA SAPPIAMO, IN BREVE Un uomo di 30 anni è stato ucciso dopo una violenta lite La vittima viveva a Campoformido L’aggressore è in fuga Il litigio è avvenuto intorno alle 8 di mattina di lunedì, 1 gennaio La vittima è stato colpita con il coccio di una bottiglia Interrogati tutti i partecipanti alla festa di Capodanno Il locale è stato più volte chiuso in passato (qui il focus) Alcuni giovani sono stati portati in caserma per ulteriori chiarimenti
Cosa è successo
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, al culmine di una lite scoppiata per futili motivi, è stato aggredito da un'altra persona con un coccio di bottiglia. L’aggressione è avvenuta intorno alle 8 del mattino, dopo la festa di Capodanno, all’esterno del locale dove sono state rinvenute tracce di sangue.
Subito sono scattati i soccorsi e sul posto, inviata dalla Centrale Sores di Palmanova, è arrivata un'ambulanza. Gli operatori sanitari hanno trasportato l'uomo in gravissime condizioni (codice rosso) all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Purtroppo le ferite della vittima erano troppo gravi: il trentenne è morto sul posto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, la polizia di Stato e la pm Elisa Calligaris.
Gli sviluppi
Gli inquirenti hanno interrogato le persone - una quarantina - presenti ancora all'interno del locale. La maggior parte di nazionalità domenicana. Sequestrato tutto quello ritenuto utile al fine di chiarire la dinamica dei fatti. Alcuni ragazzi sono stati portati in caserma per ulteriori indagini.
Ci sono alcune piste vagliate dagli inquirenti. Secondo quanto riferisce il comandante nucleo investigativo, Natalia Kosiec, l’aggressore sarebbe in fuga.
I commenti
"Qui fanno festa ogni volta fino alle 8 - riferisce un vicino di casa che preferisce mantenere l'anonimato -, come vede ho le recinzioni alte in giardino perché qui in passato arrivavano bottiglie e non ci sentivamo sicuri. Non abbiamo sentito nulla questa mattina, nessun grido o qualcosa di strano. Ci siamo svegliati verso le 10 e abbiamo visto le macchine dei carabinieri. Purtroppo già in passato si sono verificate altre risse".
Intanto poco prima delle 12 iniziano a uscire i primi ragazzi, ancora in abiti eleganti. Salgono in fretta in auto senza voler rilasciare dichiarazioni.
Le reazioni della politica
L’ex sindaco Fontanini. Purtroppo in questi ultimi mesi gli episodi di grave criminalità in città sono significativamente aumentati. Protagonisti di fatti sanguinosi sono stati sempre cittadini di origine extracomunitaria.
La sicurezza per noi del centro destra è sempre stata un tema prioritario da attenzionare in modo costante con l’ausilio della forza pubblica, mi sembra che l’attuale amministrazione comunale abbia un atteggiamento permissivo e poco motivato per contrastare un fenomeno che cresce di giorno in giorno. Il 2024 inizia male per la città di Udine e ritengo che ci sia poco da festeggiare questa sera in piazza I Maggio
Antonio Pittioni (FdI). In seguito alla recente tragedia avvenuta a Udine, è essenziale riflettere sulle autorizzazioni concesse per eventi in luoghi con passati segnati da violenza. La responsabilità ricade in primis su chi ha permesso la festa in una location dove episodi di violenza sono stati all'ordine del giorno, culminando perfino in un omicidio.
Questa drammatica situazione pone in evidenza la necessità di valutare lo stato dell'arte della sicurezza a Udine. È imperativo esaminare le leggi attualmente in vigore e considerare se sono adeguate per affrontare le sfide che la città sta vivendo. L'urgenza di adottare posizioni coraggiose e di rivedere norme e leggi da parte di chi governa è evidente.
Le leggi attuali potrebbero non essere sufficientemente adattate alle specifiche esigenze e alle dinamiche della comunità. È quindi cruciale che coloro che detengono il potere assumano una posizione decisa per introdurre modifiche significative. Questo richiede un approccio proattivo e l'adozione di misure che mirino a garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini.
In un momento come questo, la comunità deve unirsi per esigere una revisione delle leggi esistenti e promuovere l'adozione di norme più robuste. Solo attraverso un impegno collettivo è possibile plasmare un ambiente più sicuro e proteggere il tessuto sociale della città.
Pubblicato su Il Messaggero Veneto