Impiccato a un viadotto a Trieste, l’autopsia conferma: morto per asfissia. La Procura: elementi raccolti escluderebbero l’omicidio
L’iraniano era stato trovato il 24 settembre appeso ad un parapetto. Sul suo corpo nessuna lesione traumatica
È stata eseguita ieri l'autopsia sul corpo di Kamran Biria, l'iraniano trovato il 24 settembre scorso appeso al parapetto di protezione dietro al guardrail sulla Grande Viabilità Triestina.
Lo ha reso noto la Procura della Repubblica di Trieste, sottolineando che dall'esame effettuato dal collegio di consulenti, «l’esperimento ha consentito di attribuire le cause della morte ad asfissia meccanica da impiccamento e di escludere altre lesioni traumatiche riferibili all'azione di terzi. Nel corso dell'esame autoptico si è proceduto ai prelievi di organi e tessuti per i successivi esami istologici e al prelievo di campione ematico da vena cava inferiore».
Sulla base di queste conclusioni il pubblico ministero ha emesso il nulla osta per la sepoltura della salma. Sulla base delle conclusioni sopra riportate è possibile fin d'ora escludere la riconducibilità della causa della morte all'azione violenta di terze persone, «come era stato invece incautamente e fantasiosamente affermato», si legge nella nota della Procura, nell'immediatezza del rinvenimento del corpo dello straniero.
Pubblicato su Il Messaggero Veneto