L’ordigno che ha ucciso il bimbo di 10 anni non era un residuato bellico
Si sarebbe trattato di una granata, non risalente alla Seconda guerra mondiale. Giovedì l’autopsia per chiarire la dinamica della deflagrazione nel laboratorio
VIVARO. L’ordigno che ha investito di schegge e ucciso il piccolo Gabriele Cesaratto, 10 anni, e ferito gravemente il nonno paterno Silvio, 73 anni, venerdì scorso, non è un residuato bellico risalente al secondo conflitto mondiale, ma è di fabbricazione più recente. Potrebbe trattarsi di una granata.
È quanto hanno appurato finora gli artificieri dell’Arma di Udine dall’analisi dei frammenti rinvenuti dentro al laboratorio di falegnameria del nonno, in via del Pozzo a Vivaro, dove venerdì pomeriggio si è verificata...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto