Fiori e un pallone alle porte della casa dov’è morto il piccolo Gabriele: tre comunità unite nel dolore
Il paese s’è svegliato sotto una cappa di tristezza. Poche persone lungo le vie del paese, a dispetto della magnifica giornata. Poca voglia di uscire, di incontrare gli amici di sempre – qui tutti si conoscono –, di dover parlare dell’inevitabile argomento
VIVARO. Una luce fortissima, un sole accecante, l’azzurro limpido e intenso del cielo, dopo due giorni di plumbei nuvoloni. Del povero Gabriele Cesaratto pareva di percepire la presenza, ieri nella luminosa domenica mattina di Vivaro.
Il paese, in realtà, s’è svegliato sotto una cappa di tristezza. La comunità vivarina ha aperto gli occhi incredula, dopo avere vissuto il primo giorno di un vero e proprio terremoto, quello che ha provocato nei cuori della gente la tragedia di via del Pozzo,...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto