Omicidio Gasparini: sotto la lente del Ris una ventina di reperti
I militari a Parma hanno preso in considerazione i reperti prelevati durante tre sopralluoghi
MERETO DI TOMBA. A Parma nei laboratori dei carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche è stato il giorno dell’apertura di numerosi reperti relativi all’omicidio di Benita Gasparini, l’89enne trovata morta il 19 luglio nella sua casa di Pantanicco, a Mereto di Tomba. Alle varie fasi ha preso parte anche il consulente della famiglia, l’esperto della scena del crimine Edi Sanson.
I militari del Ris – che nelle scorse settimane avevano già analizzato l’arma del delitto, un coltello con cui l’anziana è stata colpita due volte – hanno preso in considerazione i reperti prelevati durante i tre sopralluoghi effettuati dalla Sezione rilievi del comando provinciale dell’Arma e, in un’occasione, dagli stessi esperti di Parma che hanno operato direttamente nella casa, posta tra via Percoto e via D’Annunzio. Un’abitazione che è tutt’ora sotto sequestro.
«I reperti sono stati analizzati – ha spiegato Sanson – nell’ambito di un contraddittorio alla presenza dei consulenti delle parti offese».
Dapprima sono stati sottoposto ad accertamenti gli abiti e le calzature di Luca e Roberta Cisilino, due dei figli di Benita che il 19 luglio l’avevano trovata riversa in soggiorno. Luca Cisilino la mattina del 7 agosto scorso si è tolto la vita, all’età di 59 anni, nella sua abitazione di Pozzecco di Bertiolo. Complessivamente i carabinieri del Ris e i consulenti hanno visionato una ventina di reperti, tra campionature e oggetti vari. Tra questi anche la bustina azzurra dove Benita custodiva del denaro, nel mobiletto accanto alla sua poltrona preferita, e dalla quale sono spariti circa mille euro.
Pubblicato su Il Messaggero Veneto