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Rovereto, donna uccisa di botte al parco da un senza fissa dimora nigeriano di 40 anni: l’uomo arrestato per omicidio

La vittima aveva 60 anni ed è giunta in fin di vita in ospedale. All’origine dell’aggressione, avvenuta alle 22,30, un tentativo di stupro. Piantedosi: «Fatto gravissimo, chiesto approfondimenti alla polizia»

Una donna sessantenne, Iris Setti, è morta in ospedale per le micidiali botte ricevute da uno straniero senza fissa dimora di circa 40 anni che ieri, verso le 22.30, l’ha aggredita con ferocia inaudita in un parco a Rovereto. I carabinieri, coordinati dalla Procura, stanno facendo accertamenti, ma appare chiaro che si sia trattato di un tentativo di stupro. Le urla disperate della donna – che stava attraversando il parco per andare ad assistere la madre malata – hanno richiamato l’attenzione di alcuni degli abitanti delle palazzine dell’adiacente «condominio Europa», che si sono affacciati ai balconi e sono stati testimoni di una scena agghiacciante. La vittima era a terra con i pantaloni abbassati e l’aggressore sopra di lei la colpiva in faccia con violenza. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è poi ha tentato di fuggire, ma è stato fermato poco dopo dai carabinieri, è in arresto per omicidio.

La donna è finita in ospedale, al Santa Chiara di Trento, con il volto sfigurato dai colpi ricevuti da questo uomo straniero e senza fissa dimora (che già un anno fa aggredì alcuni passanti) che è poi scappato ma è stato rintracciato nel giro di poco tempo dai carabinieri che lo hanno fermato e portato in caserma.

Il quadro, da parte degli investigatori, è ancora tutto da ricostruite: non è chiaro se la vittima conoscesse il suo aggressore. Di certo c’è che l’allarme è scattato dopo le 22.30. Ad attirare l’attenzione di alcuni cittadini sono state le urla disperate della donna. Chi si è affacciato alle finestre del vicino condominio Europa ha visto l’uomo infierire con violenza inaudita sulla poveretta: una serie di terribili colpi assestati al volto, una raffica di pugni, forse usando anche un sasso, anche questo sarà da appurare. Lui l’aveva anche in parte spogliata e le stava sopra a cavalcioni. L’aggressore è fuggito poco prima dell’arrivo dei carabinieri ma è stato rintracciato in via Maioliche e portato in caserma. Sarebbe già noto alle forze dell’ordine. Ad intervenire al parco, che è stato subito blindato e transennato, anche polizia locale, vigili del fuoco e operatori sanitari, oltre al sindaco Francesco Valduga.

Il precedente venerdì scorso, uccisa 63enne ad accettate

Solo venerdì scorso una donna, sempre a Noriglio, vicino a Rovereto, Mara Fait, infermiera in pensione di 63 anni, è stata uccisa a colpi di accetta dal suo vicino. Ieri sera, sabato 5 agosto, un altro grave episodio a Rovereto. Questa volta al parco Nikolajevka, nel quartiere di Santa Maria. Una brutale aggressione ai danni di una donna che è finita in ospedale, al Santa Chiara di Trento, con il volto sfigurato dai colpi ricevuti da un uomo che è poi scappato ma è stato rintracciato in seguito dai carabinieri che lo hanno fermato e portato in caserma.

Il ministro Piantedosi: «Fatto gravissimo chiesto verifiche»

Il ministro della Sicurezza ha chiesto al capo della polizia «ogni necessario approfondimento sul barbaro omicidio e ha annunciato per settembre l’arrivo di nuove norme».

«Stop a infermità farlocche chieste da avvocati criminali»

«Ci aspettiamo già che per questo criminale che l’ha uccisa ci sarà un avvocato che chiederà l’infermità o la seminfermità mentale». Lo afferma Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e presentatore della proposta di legge di modifica degli artt 88 e 89 del codice penale che disciplinano l'infermità e la seminfermità mentale. «Si tratta di un fatto gravissimo - aggiunge Antoniozzi - a prescindere che a commetterlo sia stato uno straniero senza fissa dimora. Però questo è il Paese dell’infermità: di Mauro Rozza, che ha ucciso la moglie con 66 coltellate pagando solo con tre anni in Opg e una volta fuori ha truffato per milioni di euro una disabile, e di Gianluca Paul Seung, che ha ucciso la povera dottoressa Capovani a Pisa e che potrebbe avere qualche infermità o seminfermità. Questo è il Paese delle infermità farlocche - conclude Antoniozzi - che hanno purtroppo reso impuniti criminali e assassini».

Il sindaco: l’aggressore andava fermato prima, era noto alle forze dell’ordine

«Siamo provati per il dolore infinito che una tragedia come questa provoca ma allo stesso tempo vogliamo capire cosa non ha funzionato», dice il sindaco di Rovereto, Francesco Valduga. Il primo cittadino è arrivato sul luogo dell’aggressione pochi minuti dopo, avvisato mentre si trovava a poca distanza per la tradizionale cena di condivisione in centro storico per le celebrazioni della patrona della città. «Io non voglio accusare nessuno - prosegue Valduga - il dolore della comunità è profondissimo. Ma, allo stesso tempo, abbiamo bisogno di capire. Di fare domande alle quali devono essere date risposte, cioè che cosa in un sistema non funziona. L’altra volta l’aggressore era stato immobilizzato in pieno giorno e si era riusciti a contenerne la furia. Quindi non possiamo immaginare che ci si limiti ad esprimere il dolore: c'era stato un precedente che dobbiamo capire se poteva evitarci quanto accaduto. Qui non c'entra il luogo in cui è successo o l’ora, ma lo stato di questa persona, che era conosciuta», conclude Valduga.

Pubblicato su Il Messaggero Veneto