Chiesa udinese in lutto, è morto don Elio Romanutti: aveva 84 anni
Poco più di un mese fa aveva celebrato il sessantesimo anniversario dalla sua ordinazione
Era giunto a Manzano ormai 27 anni fa e qui aveva trovato casa. Non solo quella della sorella e del cognato, con cui viveva dal 1996, ma di tutta la comunità che lo aveva accolto come guida. Attorno alle 3 del mattino si è spento don Elio Romanutti: aveva 84 anni e poco più di un mese fa aveva celebrato il sessantesimo anniversario dalla sua ordinazione.
Era ricoverato all’ospedale di Udine, in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Natio di Percoto, aveva ricevuto il sacramento del sacerdozio dall’allora arcivescovo monsignor Giuseppe Zaffonato, venendo quindi nominato cooperatore pastorale nella parrocchia di Goricizza. In seguito, nel 1968, divenne cappellano di Castions di Strada. Ricoprì il servizio fino a quando, nel 1973, l’arcivescovo monsignor Alfredo Battisti gli affidò il suo primo incarico di parroco, a Dolegnano.
Un legame lungo e durato, il suo, con il territorio di San Giovanni al Natisone che lo vide alla guida della comunità dei santi Vito, Modesto e Crescenza per 17 anni. Nel 1990 ecco la nuova chiamata come parroco a Torviscosa, realtà retta per sei anni.
Una volta andato in pensione, ha voluto comunque mettersi al servizio del prossimo nella Forania di Rosazzo, dove ha prestato servizio fino a tre anni fa in qualità di collaboratore pastorale. Un aiuto prezioso per il parroco di Manzano, monsignor Giovanni Rivetti, che ha lasciato un segno indelebile nella collettività.
Per salutarlo, i funerali in programma sabato mattina alle 9. 30 nella chiesa parrocchiale saranno celebrati dall’arcivescovo monsignor Andrea Bruno Mazzocato, con la salma che giungerà dal locale cimitero. Seguirà la tumulazione nella tomba dei sacerdoti del cimitero di Percoto. Già questa sera si terrà la veglia di preghiera alle 18, nella chiesa di Percoto, mentre domani alle 20 sarà celebrata in quella di Manzano. “È mancato una figura di culto – lo ricorda il sindaco, Piero Furlani – che per tutta la popolazione era un punto di riferimento. Il venir meno di un prete è un qualcosa che la comunità sente, lui era da parecchio tempo che viveva a Manzano. Era una persona calma e tranquilla, con un appeal sulle persone” .
Pubblicato su Il Messaggero Veneto