Fuga di monossido, pensionato trovato morto in casa
Graziano Tacus, 80 anni, è stato trovato privo di vita dal fratello nella cucina della sua abitazione a Ovaro
Un uomo di 80 anni è stato trovato senza vita, all’interno della sua abitazione, a Ovaro, a causa delle inalazioni di monossido di carbonio fuoriuscite probabilmente da una stufetta a legna.
Si tratta di Graziano Tacus, per lungo tempo meccanico all’estero prima di rientrare in Friuli dove aveva lavorato alla cartiera Burgo di Tolmezzo fino alla pensione.
È stato il fratello Giancarlo a insospettirsi dopo che Graziano non gli apriva la porta di casa nonostante ci fosse la luce accesa e dopo aver suonato in diversi momenti il campanello. È riuscito ugualmente a entrare e ha trovato l’80enne in cucina, inerme.
Ha dato l’allarme e, sul posto, sono intervenuti gli operatori sanitari inviati dalla centrale Sores, ma per l’uomo ormai non c’era purtroppo più nulla da fare.
Il medico legale, sopraggiunto poco più tardi, attorno alle 14.30, ha accertato la morte dell’anziano attribuendola a un’intossicazione da monossido di carbonio probabilmente risalente a sabato.
Sul posto anche i carabinieri delle stazioni di Comeglians e di Ampezzo. Dell’accaduto è stato informato il sindaco Lino Not, che è andato a trovare la famiglia del pensionato per esprimere la propria vicinanza anche a nome della comunità.
«Graziano Tacus viveva da solo, – sottolinea Not – nell’abitazione di via Nungulas 25, dopo la perdita della moglie avvenuta una trentina di anni fa. Aveva lavorato per anni all’estero come meccanico, prima di ritornare in Carnia. Era stato assunto alla cartiera di Tolmezzo e lì aveva lavorato fino alla pensione».
Nell’ultimo periodo, per questioni di salute, Tacus era stato ricoverato alla Rsa di Tolmezzo ed era tornato a casa da un circa un mese. Ad aiutarlo c’era la famiglia del fratello Giancarlo, che abita a poche decine di metri dalla casa di Graziano e che andava a trovarlo con frequenza.
«Graziano era seguito anche dai servizi sociali e una infermiera passava ogni settimana – riferisce il sindaco, addolorato per la scomparsa dell’anziano –. L’assessore al Sociale, Paola Pustetto, era stata a trovarlo di recente per vedere se avesse bisogno di una mano. Lo supportava la famiglia del fratello, che anche sabato scorso era andata da lui, ma l’anziano stava ancora bene».
Poche ore più tardi, sulla base dei primi accertamenti medici, il decesso. Il fratello era andato a trovarlo anche lunedì, ma visto che Graziano non gli apriva la porta è entrato di sua iniziativa. Graziano Tacus era in cucina, dove si era attrezzato anche per dormire, preferendo non salire le scale per raggiungere la camera da letto al primo piano. Un luogo caldo, riscaldato dalla stufetta a legna.
«Negli ultimi anni aveva qualche acciacco – racconta infine il sindaco –, era una persona simpatica e si faceva benvolere da tutti. Era molto conosciuto in paese. Gli piaceva l’attività nel bosco e in passato, quando era in forze, andava volentieri a fare legna».
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Pubblicato su Il Messaggero Veneto