Omicidio Tisi, il procuratore: un massacro in quattro minuti, le telecamere hanno ripreso l’arrivo del ragazzo
Le parole del Procuratore di Udine, Massimo Lia, in conferenza stampa, in riferimento all'omicidio del senzatetto Luca Tisi: il ventottenne ha avuto un movente «molto labile, praticamente inesistente»
Un movente «molto labile, per non dire quasi del tutto inesistente. Non è stato fornito un movente appagante per l'attività indagine che per questo motivo prosegue in maniera incessante».
Lo ha reso noto il Procuratore di Udine, Massimo Lia, in conferenza stampa, in riferimento all'omicidio del senzatetto Luca Tisi, per il quale si trova da ieri in carcere Bruno Macchi, cittadino italiano, di origine brasiliana, di 28 anni.
«La persona sospettata dell'omicidio - ha proseguito il Procuratore Lia - è stata molto collaborativa, fin dai primi momenti della perquisizione nella sua abitazione, consegnando anche la presunta arma del delitto e, successivamente, in Questura, alla presenza dei difensori, e durante l'interrogatorio video-registrato, ha ammesso l'addebito».
La ricostruzione dell’omicidio
Un massacro in 4 minuti. L'italo brasiliano Bruno Macchi ha barbaramente inferto decine di coltellate a Luca Tisi, il senzatetto di 58 anni in una galleria di Udine, per circa 4 minuti.
«Poco dopo le 5 circa di sabato mattina dalle telecamere si vede un soggetto incappucciato che arriva in bicicletta ed entra nella galleria, dove staziona per circa 4 minuti. Poi esce, si attarda nei pressi della roggia, quindi sempre in bicicletta si allontana. Altre telecamere lo inquadrano circa 25' più tardi in via Deciani, mentre fa rientro nella propria abitazione».
Lia ha spiegato che all'accusa di omicidio saranno con ogni probabilità contestate le aggravanti dei futili motivi, della crudeltà e della minorata difesa. L'autopsia sarà disposta nelle prossime ore. Intanto, come già detto, si è appreso anche che è stata trovata l'arma del delitto: si tratta di un coltello seghettato, da sub, che lo stesso Macchi ha consegnato agli investigatori nel corso della perquisizione. In queste ore l'arma è ancora al vaglio della Scientifica: presentava residui di sangue.
Pubblicato su Il Messaggero Veneto