La passione per la Lazio e il sogno di fare lo chef, la mamma di Devis: «Era il mio ragazzo speciale»
Il papà Antonio, di Frosinone, lo portava allo stadio da bambino. Il dolore degli amici: riuscivi a strappare sempre un sorriso
Per tutti era “Ciutti”. Lo chiamavano così gli amici di sempre Devis. Perché aveva frequentato la scuola alberghiera come cuoco. Professione che poi aveva svolto per anni, facendo la stagione invernale al villaggio Getur di Piani di Luzza e poi in quello di Lignano durante l’estate. Per lui, però, era più che un semplice lavoro. Era una passione grande che aveva coltivato con entusiasmo.
Il lavoro con papà Antonio
Da un paio di anni aveva abbandonato quella strada però e...
Pubblicato su Il Messaggero Veneto