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Tragedia sul Passo del Bacio, tra Camogli e San Fruttuoso: trentenne cade per 50 metri e muore

Proprio ieri il cda del Parco Regionale ligure aveva stabilito delle restrizioni per i punti più pericolosi

CAMOGLI (GE). Drammatico incidente sul sentiero tra San Fruttuoso e Camogli. Un trentenne è caduto mentre stava percorrendo una ferrata sul Passo del Bacio ed è precipitato 50 metri più sotto. Sul posto sono intervenuti i soccorritori allertati dal gruppo di amici con cui si trovava l’uomo. È arrivato il personale del 118 a bordo dell’elicottero Drago dei vigili del fuoco ma, disgraziatamente, il giovane era già morto anche per la difficoltà di raggiungere il punto esatto della caduta. Il trentenne, purtroppo è deceduto. Il corpo si trova ancora sul luogo della sciagura.

Sul posto stanno operando carabinieri, vigili del fuoco, soccorso alpino. Sembra dai primi accertamenti che abbia perso l’equilibrio e precipitando poi lungo la scarpata. La caduta sarebbe poi stata arrestata da un albero. Sono ancora in corso le operazioni di recupero del corpo da parte dei soccorritori. Ancora non nota l’identità della persona.

Intanto, i carabinieri hanno raggiunto le persone che si trovavano con il trentenne sul sentiero. Si tratta di una donna e di una coppia con cui l’escursionista era in gita. Sono in stato di choc.

Le restrizioni ieri dal Parco Regionale per mettere in sicurezza il passo

Proprio ieri il cda del parco regionale aveva varato alcune restrizioni per un tratto di sentiero. Cambiando le regole di accesso di uno dei punti più panoramici del Parco di Portofino sul sentiero che, dalle Batterie, va a San Fruttuoso passando da Cala dell’Oro e da Costa del Termine. Le nuove regole sono le stesse della fruizione della Via dei Tubi, l’acquedotto ottocentesco che riforniva Camogli, dove si possono fare escursioni solo se si è autorizzati dall’Ente Parco di Portofino. L’ha deciso il cda del Parco regionale, presenti il presidente Matteo Viacava, il vicepresidente Francesco Faccini e i consiglieri Francesco Olivari e Cesare De Francesco; assente Paolo Donadoni. Alla seduta ha partecipato anche Paolo Corsiglia, presidente della Comunità del Parco.

Già durante il consiglio dello scorso febbraio il cda aveva manifestato l’intenzione di modificare il regolamento di fruizione per il Passo del Bacio, alla luce del numero di incidenti avvenuti negli ultimi anni, in particolare nel 2022 e dall’inizio del 2023. La modifica alle modalità di accesso consentirà anche di monitorare – utilizzando i dati forniti dagli eco-contatori - il flusso di escursionisti che frequentano quel tratto di sentiero; attraverso la compilazione di una scheda anagrafica si potranno ricavare dati statistici sulle caratteristiche delle persone che attraversano quel tratto.

Alle nuove disposizioni dovrà essere affiancata una maggiore e significativa attività di vigilanza sia da parte dei guardiaparco e degli assistenti guardiaparco sia da parte delle associazioni di volontari che hanno stipulato una convenzione con il Parco. Il problema, emerso e affrontato dal cda, è non tanto la difficoltà di percorrenza del tratto dove si trova il Passo del Bacio quanto le condizioni in cui si arriva in quel punto: il sentiero, nella sua totalità, è lungo (oltre 10 chilometri da San Rocco a Portofino), si percorre interamente sotto al sole e sul Monte, nel versante esposto a Sud, quando gli escursionisti incrociano temperature alte con elevato tasso di umidità percepiscono un livello di calore insostenibile.

Il cda ha anche preso atto della richiesta avanzata dal comitato di gestione provvisoria del Parco nazionale di avere il supporto di strutture e strumenti per potere operare. In funzione delle richieste del comitato, in base all’articolo 12 comma 3 del decreto ministeriale 332 del 2021 che ha istituto la perimetrazione con 11 Comuni, il comitato di gestione provvisoria e le norme di salvaguardia, e presa visione di una comunicazione trasmessa dalla direzione generale del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica allo stesso comitato sull’apertura di un conto spese dedicato, il Parco regionale, nel massimo spirito di collaborazione tra Enti pubblici, ha acconsentito a mettere a disposizione le sue strutture. Già la prossima settimana il comitato dovrebbe essere dotato di una Pec che sarà trasmessa agli 11 Comuni per procedere con nulla osta e autorizzazioni.

Pubblicato su Il Messaggero Veneto