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Chiese in Provincia di Gorizia - città di : Chiesa di Sant'Andrea Apostolo
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo
S. Andrea Apostolo
Dettagli
La chiesa, nell’aspetto in cui si presenta oggi, è frutto di diversi rifacimenti con ampliamenti eseguiti nel corso dei secoli, che le hanno conferito un aspetto tutt’altro che omogeneo. Il nucleo originale, corrispondente al presbiterio ed a parte della navata, risale alla fine del XVI secolo. L’intervento più consistente fu effettuato alla fine dell’Ottocento con l’allungamento della navata portandola fino alle dimensioni attuali e la realizzazione della nuova facciata. Gli ingressi laterali, aggiunti assieme alle cappelle negli anni Trenta, presentano uno stile totalmente estraneo rispetto alla chiesa. Anche gli interni mostrano periodi di costruzione differenti, con elementi liturgici di valore storico associati a scelte architettoniche - quali la copertura con la struttura vista, frutto quest’ultimo della rimozione della volta apportata negli anni Settanta, o l’apertura delle finestre dell’abside - che creano un aspetto disarmonico all’insieme.
Impianto planimetrico
La chiesa è preceduta da un breve sagrato da cui è rialzata di tre gradini. L’edificio è orientato a Sud - Ovest ed è caratterizzato da una configurazione planimetrica molto semplice: si compone di un’unica navata rettangolare, con due cappelle rettangolari per lato, e di un presbiterio a base quasi quadrata concluso sul fondo da un’abside semicircolare. Tra le cappelle della navata, su entrambi i fianchi, vi è un ambiente a pianta rettangolare, separato dalla navata mediante una struttura vetrata, che funge da bussola per gli ingressi laterali e dove, in quello a destra, vi sono i confessionali; anche all’ingresso principale vi è una bussola con struttura vetrata. Il presbiterio lateralmente presenta due aperture ad arco che lo collegano a sinistra alla cappella feriale – a pianta rettangolare, con orientamento ortogonale alla chiesa, accessibile anche dall’esterno – a destra invece ad un disimpegno che porta alla sacrestia e ad un servizio igienico. Davanti alla cappella feriale, si erge il campanile. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 31,23 ml; larghezza 7,70 ml e altezza navata - catena di capriata - 8,39 ml; altezza navata - colmo sottotrave - 10,27 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame, intonacate e tinteggiate di color panna, mentre le modanature verticali sono bianche. La facciata, a capanna, è tripartita verticalmente da quattro lesene tuscaniche - di cui le esterne con soluzione ad angolo - impostate sopra a un basamento continuo in pietra; sopra ai capitelli corre una trabeazione con fregio liscio e cornice modanata aggettante. Al centro si apre il portale d’ingresso, inquadrato in pietra modanata e protetto da una mensola lineare e, in linea con questo, un rosone ottagonale; le fasce laterali invece, tra il portale ed il rosone, presentano due nicchie centinate ed absidate che ospitano le statue in pietra di San Giuseppe e San Gioacchino, rispettivamente a destra e a sinistra. A conclusione della facciata vi è un frontone con timpano liscio definito da cornice e geison modanati. Le facciate laterali presentano delle sporgenze con copertura a falde dettate dalle cappelle interne raccordate da un ambiente più basso dove si aprono gli ingressi laterali con copertura in parte piana e botte in corrispondenza della porta; su entrambi i fianchi della navata si aprono due finestre a mezzaluna, situate in alto in corrispondenza delle cappelle sottostanti; altre due mezzelune si aprono nei fianchi del presbiterio e due finestre ad arco alte e strette lateralmente nell’abside.
Coperture
La copertura della chiesa è a due falde (con abside semicircolare) con manto in coppi; all’interno, la navata e la cappella feriale presentano una struttura a capriata lignea - costituente otto campate nella navata - e travetti a vista, mentre il sottomanto è intonacato e tinteggiato di colore rosa; il presbiterio invece è sormontato da una volta a crociera a cui si interseca una volta a semicatino che sovrasta l’abside.
XVI - XVI (costruzione intero bene)
Costruzione del nucleo fondante dell’attuale chiesa.
1580 - 1580 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione del fonte battesimale, ancora utilizzato.
1589 - 1589 (consacrazione intero bene)
La chiesa fu consacrata da Francesco Barbaro, arcivescovo titolare di Tiro, coadiutore aquileiese, il 7 aprile 1589 – si veda la lapide murata in controfacciata a sinistra dell’ingresso.
XVIII - XVIII (completamento interno della chiesa)
Realizzazione dell’altare maggiore, opera di Paolino Zuliani
fine XIX - fine XIX (ampliamento intero bene)
Ampliamento della navata, allungandola verso l’ingresso (precedentemente la chiesa terminava in corrispondenza degli ingressi laterali).
1901 - 1901 (consacrazione intero bene)
Riconsacrazione della chiesa impartita dal cardinale Giacomo Missia il 14 settembre 1901 – si veda lapide murata in controfacciata a destra.
1922 - 1922 (costruzione esterno della chiesa)
Erezione del nuovo campanile, sul medesimo sito del precedente abbattuto durante la prima guerra mondiale.
1936 - 1936 (ampliamento intero bene)
Ampliamento della chiesa, con la creazione delle quattro cappelle laterali con gli altari, l’abside che conclude il presbiterio ed un vano rettangolare a sinistra del presbiterio attualmente adibito a cappella feriale.
1985 - 1995 (restauro intero bene)
Restauro generale dell’edificio per volontà del parroco don Riccardo Perco; in quest’occasione furono riaperte le nicchie della facciata.
2007 - 2007 (restauro esterno della chiesa)
Restauro del campanile eseguito dalla ditta Simet di Feletto Umberto. L’intervento comprese il consolidamento della struttura, la sostituzione delle precedenti scale e solai, la messa a punto del castello che sostiene le campane, dell’impianto elettrico e dell’impianto che regola l’orologio.
2011 - 2011 (decorazione esterno della chiesa)
Realizzazione della meridiana sul fusto del campanile ad opera di Aurelio Pantanali ed Eligio D’Ambrosi.
anni’70 XX - anni’70 XX (rifacimento intero bene)
Rimozione della volta che sormontava la navata, lasciando la struttura a capriate lignee a vista.