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Chiese in Provincia di Gorizia - città di Mossa: Chiesa di Sant'Andrea Apostolo

Chiesa di Sant'Andrea Apostolo
S. Andrea Apostolo

GORIZIA / MOSSA
Via XXIV Maggio - Mossa (GO)
Culto: Cattolico
Diocesi: Gorizia
Tipologia: chiesa
L’attuale chiesa di Sant’Andrea fu costruita ex novo negli anni Venti del XX secolo in centro al paese, su un sito diverso rispetto alla precedente parrocchiale, distrutta durante la prima guerra mondiale. I lavori di costruzione, su progetto dell’architetto Silvano Barich, iniziarono nel 1926 e nell’anno successivo la chiesa fu consacrata. La chiesa fu completata con gli altari – quelli laterali, settecenteschi, provengono dalla chiesa filiale di San Marco a Preval (ora Santuario di Santa... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

L’attuale chiesa di Sant’Andrea fu costruita ex novo negli anni Venti del XX secolo in centro al paese, su un sito diverso rispetto alla precedente parrocchiale, distrutta durante la prima guerra mondiale. I lavori di costruzione, su progetto dell’architetto Silvano Barich, iniziarono nel 1926 e nell’anno successivo la chiesa fu consacrata. La chiesa fu completata con gli altari – quelli laterali, settecenteschi, provengono dalla chiesa filiale di San Marco a Preval (ora Santuario di Santa Maria Regina dei popoli) – e negli anni Quaranta furono realizzati gli affreschi e l’apparato decorativo. Nel corso del tempo la chiesa fu oggetto di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, come l’installazione degli impianti o il rifacimento della pitturazione e la ripulitura dell’apparato pittorico, che non hanno modificato il suo aspetto.

Preesistenze

L’attuale chiesa fu costruita su un fondo libero e non sono state rinvenute tracce di precedenti edifici. L’antica chiesa di Sant’Andrea infatti sorgeva sulla sommità di un colle in posizione periferica rispetto al paese; bombardata in maniera rovinosa durante la prima guerra mondiale si decise di erigere una nuova in una posizione più centrale e di più agevole raggiungimento da parte dei fedeli. Il primo nucleo della vecchia chiesa di Mossa si ipotizza sia stato fondato già nel XIII secolo, epoca in cui Mossa viene citata come sede plebanale: probabilmente si trattava di una chiesetta ad aula con abside orientata ad Est - Nord Est e con campaniletto a vela in facciata o in corrispondenza dell’abside. Probabilmente mantenne quest’aspetto fino al Cinquecento, all’epoca delle visite apostoliche dell’abate Bartolomeo da Porcia (1570) e di Francesco Barbaro (1593), nelle cui relazioni è menzionato un portico in facciata, sopra a cui sono collocate tre campane; dalle relazioni emerge inoltre che la chiesa era dotata di tre altari – il maggiore dedicato a Sant’Andrea, quello in cornu evangelii ai Tre Re, quello in cornu epistolae ai Santi Sebastiano e Rocco; l’eucarestia non era conservata nel tabernacolo, ma in una pisside di bronzo dorato collocata in una custodia sorretta da una colonna di pietra lavorata posta ai piedi dell’altare maggiore a sinistra; esternamente adiacente alla chiesa vi era il cimitero cinto da un muretto. A questo primitivo edificio già a partire dal XVII furono apportate diverse modifiche, rifacimenti ed ampliamenti che lo adeguarono nelle dimensioni alle esigenze della popolazione aumentata di numero e gli conferirono l’aspetto che mantenne fino alla prima guerra mondiale con la nuova torre campanaria di fronte alla facciata. Questo edificio era costruito in blocchi di arenaria, la copertura era a capriate lignee con sottomanto in tavelle policrome rosse e bianche a vista; all’interno abside e nicchia battesimale erano arricchiti da affreschi riscoperti nel 1910; esternamente era circondata dal cimitero cinto da un muretto e vi si accedeva tramite una scalinata che si sviluppava sul fianco sinistro del campanile. Le dimensioni della chiesa comprensive del cimitero erano lunghezza 36 metri e larghezza 22 metri. Attorno alla chiesa si sviluppava una centa di case. Dalla visita apostolica di Francesco Barbaro del 1593 emerge che la chiesa era dotata di tre altari, ed in seguito, in una nota all’Archivio Patriarcale di Udine del 1752, ne aveva cinque - Sant’Andrea il maggiore, San Giovanni Nepomuceno, Santo Rosario, San Francesco Saverio e Sant’Antonio. La chiesa fu riconsacrata nel 1759, forse a seguito di un rifacimento che aveva apportato anche l’aggiunta di nuovi altari; successivamente fu rifatta anche la sommità del campanile con la realizzazione della cuspide in mattoni. Nel 1830 fu eseguito un ulteriore ampliamento della chiesa, con l’avanzamento della facciata e la costruzione della sacrestia; fu realizzata una volta di copertura che fu arricchita con gli affreschi dei dodici Apostoli e nel 1850 il campanile, che mostrava i blocchi di pietra a vis

1247 - 1247 (fonte intero bene)

Primo documento in cui è citata Mossa come sede plebanale. Si ipotizza che la primitiva chiesetta possa risalire a quest’epoca.

1461 - 1461 (fonte intero bene)

Documento che attesta l’esistenza a Mossa di una centa, al cui centro trovava posto la chiesa con il campanile, circondata esternamente dal cimitero. Essa occupava la sommità di un colle, verso il confine con Lucinico.

metà XVIII - metà XVIII (preesistenza intero bene)

Rifacimento ed ampliamento dell’edificio a cui fece seguito la riconsacrazione della chiesa.

1830 - 1830 (preesistenza intero bene)

Rifacimento ed ampliamento dell’edificio, con costruzione della volta di copertura nella navata. In seguito la chiesa fu arricchita con l’apparato pittorico.

1926 - 1927 (ricostruzione ex novo intero bene)

Ricostruzione ex novo della chiesa in sito diverso dalla precedente per volontà di don Pividor, con l’aiuto dei fabbricieri Giovanni Zorzenon e Francesco Sojca. Il progetto fu redatto dall’architetto Silvano Barich ed i lavori furono eseguiti dall’impresa di Giovanni Medeot. La prima pietra fu posta il 15 agosto 1926 con solenne benedizione del delegato arcivescovile Castelliz ed i lavori furono terminati, almeno nelle strutture, in un anno.

1927 - 1927 (consacrazione intero bene)

La chiesa fu consacrata dall’Arcivescovo di Gorizia, Francesco Borgia Sedej, il 14 giugno 1927 – si veda lapide immurata sul fianco destro della navata in fondo alla chiesa.

1930 - 1940 (demolizione esterno della chiesa)

La vecchia chiesa fu demolita definitivamente in quasi tutte le sue parti.

1945 - 1945 (decorazione interno della chiesa)

Realizzazione dell’apparato pittorico della chiesa, ad opera di Leopoldo Perco.

1961 - 1961 (demolizione esterno della chiesa)

Demolizione dei resti della vecchia parrocchiale, del campanile e della centa che la circondava.

1994 - 1994 (restauro intero bene)

Intervento di ritinteggiatura degli interni e di restauro delle pitture eseguito da Zampar e Godeassi.

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