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Chiese in Provincia di Gorizia - città di : Chiesa di Santa Maria e San Zenone

Chiesa di Santa Maria e San Zenone
Glesia di Santa Maria e San Zenon S. Maria e S. Zenone

GORIZIA
Via della chiesa - Corona, Mariano del Friuli (GO)
Culto: Cattolico
Diocesi: Gorizia
Tipologia: chiesa
L'attuale chiesa di Corona sorge in loco di una precedente chiesa, di cui mantiene l'intitolazione a Santa Maria e San Zenone. Corona dipendeva dalla pieve di Cormons nonché dalla vicaria di Medea. Alla fine del Seicento, sotto la guida del cappellano di Corona Giovanni Battista Tomasini, si iniziò la costruzione della nuova chiesa, che si protrasse per dieci anni e venne ultimata per quanto riguarda le parti strutturali nel 1709. La nuova chiesa di Corona fu aperta al culto con solenne... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

L'attuale chiesa di Corona sorge in loco di una precedente chiesa, di cui mantiene l'intitolazione a Santa Maria e San Zenone. Corona dipendeva dalla pieve di Cormons nonché dalla vicaria di Medea. Alla fine del Seicento, sotto la guida del cappellano di Corona Giovanni Battista Tomasini, si iniziò la costruzione della nuova chiesa, che si protrasse per dieci anni e venne ultimata per quanto riguarda le parti strutturali nel 1709. La nuova chiesa di Corona fu aperta al culto con solenne benedizione il 21 dicembre 1702, ma la consacrazione avvenne appena il 22 agosto 1742. Nel corso del Settecento furono realizzati gli altari, prima quello maggiore, poi i due laterali. Ulteriori opere di completamento furono attuate durante tutto il corso dell'Ottocento; in particolare fu eretto il pulpito e ampliata la sacrestia, realizzato il nuovo pavimento e affrescato il soffitto della navata; sul finire del secolo venne costruita la cantoria; la chiesa venne sistemata anche esternamente: fu demolito il cimitero che circondava la chiesa ed eretto il campanile. L'apparato artistico della chiesa è stato restaurato negli anni Novanta del secolo precedente.

Preesistenze

La chiesa precedente risaliva forse già al XII secolo, anche se la prima fonte certa in merito all'esistenza della chiesa di Corona si evince dal testamento di Simone di Corona del 14 marzo 1480. L'edificio sacro era circondato da una centa, di cui è rimasta traccia fino in epoca recente, ed era orientata ad oriente -vedi la stella in pietra, tuttora conservata, che era collocata all'esterno dell'abside; aveva un campanile a vela con due campane ed intorno vi era, interamente circondato da un muro, un cimitero fruito sino al 1802. Nel 1699 la chiesa fu demolita per costruirne una nuova.

Impianto planimetrico

La chiesa è preceduta da un sagrato rialzato di due gradini dalla quota della strada. L'edificio è orientato ad Ovest ¿ Sud Ovest. La configurazione planimetrica è molto semplice: l'edificio si compone di un'unica navata rettangolare, con una nicchia sul lato sinistro in fondo, e di un presbiterio a base rettangolare concluso sul fondo da un'abside poligonale. Sulla sinistra del presbiterio c'è la sacrestia a base rettangolare ed un locale annesso adibito a magazzino in cui vi è un servizio igienico e la scala lignea che conduce al pulpito; sul lato destro del presbiterio vi è il campanile. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 22,10 ml; larghezza 8,05 ml, altezza navata 8,26 ml e altezza presbiterio 7,93 ml.

Strutture verticali

Tutte le murature sono in pietrame. La facciata principale a capanna presenta un aspetto sobrio ed elegante; lateralmente è definita da due lesene tuscaniche, con basamento in pietra, sopra a cui corre una trabeazione con cornice modanata; quest'ultima prosegue anche lungo i fianchi dell'edificio, sotto la linea di gronda; a conclusione vi è il frontone, anch'esso con cornice modanata, al cui centro si apre un rosone con decorazione a raggiera. Il portale d'ingresso si colloca in asse con la navata: è inquadrato in pietra e coronato da un timpano semicircolare spezzato contenente la lapide cronogrammatica. Sotto la trabeazione vi sono tre nicchie, di cui in quella centrale si colloca la statua della Assunta, mentre le laterali sono vuote. Le facciate laterali sono lineari; su entrambi i lati della navata si aprono due finestre rettangolari in alto, mentre nel presbiterio vi è una finestra sul lato destro in basso ed in alto, su entrambi i lati, una mezzaluna. Le facciate sono interamente intonacate e dipinte di bianco, mentre le cornici e le modanature della facciata principale sono differenziate mediante una tinta grigia.

Coperture

La copertura della chiesa è costituita da una struttura a due falde con manto esterno in coppi. All'interno la navata presenta una copertura a volta a padiglione, con lunette laterali in prossimità delle finestre e lunette di raccordo con il presbiterio e con la controfacciata. Il pre

1480 - 1480 (preesistenza intero bene)

Prime informazioni in merito all'esistenza della chiesa di Corona, citata nel testamento di Simone di Corona.

XVI - XVI (intitolazione intero bene)

Si attesta l'intitolazione della chiesa a Santa Maria e San Zenone.

1570 - 1570 (preesistenza intero bene)

Notizie in merito alla chiesa di Corona sono tratte dalla relazione della visita pastorale dell'abate Bartolomeo di Porcia. La chiesa era dotata dell'altare maggiore - con tabernacolo e con tre statue lignee, di cui una della Madonna e una di San Zenone - e dell'altare dei Santi Filippo e Giacomo in cornu evangelii; il fonte battesimale era in pietra come anche l'acquasantiera, sostenuta da una colonna istoriata; la facciata era sormontata da un campaniletto a vela. Esternamente era circondata dal cimitero ed era affiancata da un'angusta sacrestia.

1593 - 1593 (preesistenza intero bene)

Descrizione della chiesa da parte di Francesco Barbaro, coadiutore del patriarca di Aquileia Giovanni Grimani, in visita pastorale a Corona; è stato aggiunto un nuovo altare dedicato a Sant'Antonio, che però non risulta in buone condizioni.

1699 - 1709 (costruzione intero bene)

Costruzione della nuova chiesa; i lavori iniziarono il 19 ottobre 1699 e terminarono nel 1709, come viene riportato nell'iscrizione sopra al portale. Furono eseguiti sotto la guida del vicario Ignazio Bruneti, del cappellano di Corona Giovanni Battista Tomasini, del cameraro Girolomo Aloisa e del capomastro Pietro Gianni Milanese.

1702 - 1702 (benedizione intero bene)

Con il permesso dell'arcidiacono, il vicario Ignazio Brunetti il 21 dicembre 1702 benedì de licentia la chiesa.

1715 - 1715 (completamento interno della chiesa)

In un documento del 4 dicembre 1715, riguardo ad una perizia di stima delle opere eseguite, viene indicata una spesa pari a 5655 lire, comprendenti anche la spesa "per il campanil fatto di novo sopra li coppi della medesima Veneranda ciesa con mettere in opera le campane come sta". Probabilmente ci si riferisce all'incastellatura delle campane, non alla costruzione dell'opera.

1721 - 1730 (completamento interno della chiesa)

Realizzazione dell'altare maggiore ad opera dell'altarista e scultore goriziano Pasqualino Lazzarini e dallo scultore gradiscano Paolino Zuliani per quanto riguarda le statue.

1739 - 1739 (completamento intero bene )

La chiesa e la sacrestia furono intonacate esternamente; inoltre fu aperta una mezzaluna sulla facciata della chiesa.

1742 - 1742 (consacrazione intero bene)

La chiesa fu consacrata il 22 agosto 1742 dal vescovo di Pedena (Istria) Bonifacio Cecotti, suffraganeo del Patriarca di Aquileia - si veda la lapide collocata sopra la porta della sacrestia.

1747 - 1749 (completamento interno della chiesa)

Realizzazione di due altari laterali, uno a destra e uno a sinistra dell'arco trionfale (dedicati rispettivamente a Santa Caterina di Alessandria e Santa Apollonia) ad opera dello scultore e architetto Giovanni Mazzoleni.

1800 - 1850 (completamento interno della chiesa)

Realizzazione del pulpito e della seconda parte della sacrestia.

1802 - 1802 (demolizione esterno della chiesa)

Nel 1802 fu demolito il cimitero che risaliva all'epoca della chiesa precedente ed era interamente circondato da un muro.

1827 - 1827 (completamento esterno della chiesa)

Erezione del campanile con copertura a cupola.

1850 - 1900 (decorazioni interno della chiesa)

Esecuzione dell'affresco sul soffitto della navata ad opera del pittore udinese Giuseppe Comuzzi.

1877 - 1878 (decorazioni interno della chiesa)

Realizzazione del nuovo pavimento ad opera dello scappellino Angelo Calligaris, in sostituzione del precedente in pietra cotta che versava in pessime condizioni.

1888 - 1891 (completamento interno della chiesa)

Realizzazione della cantoria, con lavori di intagliatura e doratura eseguiti da Antonio Sgobaro.

1906 - 1906 (decorazioni interno della chiesa)

Ese

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